Questo lavoro nasce dalla volontà di divulgare l'analisi e le riflessioni su quello che riteniamo essere un grave sopruso che ha coinvolto un gruppo di amici, colpendone uno solo. Vorremmo provare a mettere a nudo alcuni dei meccanismi "perversi" che regolano il mondo dell'informazione e di quello, a esso strettamente connesso, del Potere.
La nostra analisi dei fatti rivela un attacco mediatico in piena regola capace di creare ad arte il "mostro" per colpirlo e distruggerlo, distogliendo l'attenzione dalla lotta al TAV che in quei giorni stava riscuotendo simpatie e solidarietà in tutta Italia. Una manovra subdola e purtroppo perfettamente riuscita, che ha saputo smuovere gli istinti più bassi e beceri, annebbiando le già scarse e residue capacità di analisi e di critica sui movimenti sociali e sui meccanismi di manipolazione dell'opinione pubblica.
Una spirale di "informazione" che sacrifica intenzionalmente l'obiettività alla soggettività, che mostra la parte (decontestualizzata) anziché il tutto. Un vortice gelatinoso che fagocita tutti tanto da riuscire ad imporre senza coercizione quello che alla fine si è configurato come un pericoloso "pensiero unico". Nel vortice sono tristemente caduti anche la maggioranza degli operatori dell'informazione che con differente livello di intenzionalità e di consapevolezza, hanno scelto di amplificare l'eco di una non-notizia, a scapito della verità.